Immagino che alla magior parte di noi la parola “vangelo” sia piuttosto familiare. Probabilmente l’abbiamo sentita quando eravamo in chiesa. Per lo meno, sappiamo che è in qualche modo associate al cristianesimo. Ma cosa significa questa parola? La parola “vangelo” è molto specifica. Significa buona notizia. Originariamente, deriva dalla parola greca “Euangelion” che era una dichiarazione di vittoria. Nel mondo antico, quando un esercito era vittorioso in battaglia, un corridore era inviato alla capitale per annunciare la buona notizia. Possiamo anche pensare alla buona notizia della liberazione dell’Italia alla fine della Seconda guerra mondiale. Era una buona notizia.
Nello stesso modo, il vangelo è la buona notizia che Gesù Cristo è vittorioso attraverso la sua vita, la sua morte e la sua risurrezione. Il vangelo non è un buon consiglio. Non è un esempio che noi dovremmo seguire. Invece, il vangelo è una buona notizia riguardo a qualcosa che è stato realizzato da Gesù 2000 anni fa.
L’apostolo Paolo ci fornisce una descrizione del vangelo nella sua prima lettera ai Corinzi: “Vi ricordo, fratelli, il vangelo che vi ho annunciato, che voi avete anche ricevuto... che Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture; che fu seppellito; che è stato risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture; che apparve a Cefa, poi ai dodici” (1 Corinzi 15). Il vangelo è buona notizia perché affronta il nostro problema più grande come esseri umani. Cioè il fatto che Dio è santo e giusto, e noi siamo peccatori. Nel principio, Dio creò esseri umani buoni e a sua immagine, cioè in giustizia e vera santità.
Affinché potessero conoscere Dio, nostro Creatore, amarLo di cuore e vivere con Lui in eterna beatitudine, lodandoLo e glorificandoLo. A causa della caduta e della disobbedienza dei nostri progenitori, Adamo ed Eva, la nostra nature è divenuta tanto corrotta, che siamo tutti concepiti e nasciamo nel peccato. La Bibbia dice: “Non c’è nessun giusto, neppure uno, tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” (Romani 3:10, 23).
Chiediti questo: Sei perfetto? Hai mai mentito? Hai mai rubato qualcosa? Hai mai odiato qualcuno? Obbedisci sempre a tutti i comandamenti di Dio perfettamente? La legge di Dio richiede che siamo perfetti: “Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, e con tutta la tua mente. Questo è il primo comandamento. Il secondo, simile a questo, è ama il tuo prossimo come te stesso” (Matteo 22:37-40).
Però, nessuno di noi ha osservato queste cose perfettamente. La brutta notizia è che Dio è estremamente indignato per i nostri peccati, sia quello innato sia queli attuali, e li punirà con giusto giudizio nell’eternità. La Bibbia ci dice: “È stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio” (Ebrei 9:27). Senza un salvatore, dobbiamo affrontrare l’ira di Dio che meritiamo.
La buona notizia però è che Dio a causa a suo grande amore per il mondo, “ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16). La promessa di Dio è che chiunque crede in Lui, non perirà, ma avrà vita eterna. Per mezzo della fede in Cristo, noi riceviamo il suo perdono e la speranza della vita eterna. Siamo vestiti della giustizia di Cristo. A parte Cristo, Dio non è nostro padre e non è il nostro amico, solo il nostro giudice. Senza Cristo, siamo gli oggetti del giudizio di Dio e l’inferno è la nostra destinazione finale. La promessa di Dio, tuttavia, è molto chiara: “Se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore, e avrai creduto con il cuore che Dio Lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato” (Romani 10:9). Credi a questo? Conosci questo Salvatore? Guarda a Gesù! Guarda alla sua croce! Confida in Lui! “In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati” (Atti 4:12).
Fonte: Pastore M. Brown - Chiesa Riformata Filadelfia Milano.